Vajont 1959: la diga è pronta e si avvicina la nazionalizzazione dell’energia elettrica. I lavori devono finire per poter vendere l’impianto allo Stato. Bisogna fare i collaudi, aumentando progressivamente il livello dell’acqua per vedere se la diga “tiene”. Al terzo tentativo la frana scende dal Toc e succede un massacro. Certo ci sono tanti morti … ma i vivi? Quelli che l’hanno scampata? Che fine fanno loro? In questa seconda puntata sul Vajont racconto proprio questo, le tristi vicissitudini, le angherie subite da uno stato che fa addirittura una legge apposta per depredare i sopravvissuti dopo aver pesantemente contribuito a uccidere tutti gli altri. Una puntata dura, senza nascondere i drammi, senza badare a trattenere il linguaggio. Secondo me … da seguire.