A NSSI (martedì 30 aprile, ore 20.50) racconto la storia di don Lorenzo Milani, prete e ribelle, maestro e contestatore. Che siate credenti o atei non ha importanza. Il personaggio è strordinario e merita il rispetto di tutti. Vive in un periodo (muore nel 1967) complicato. Per quanto riguarda la religione si passa (praticamente) dal concilio di Trento (dal 1545) al Concilio Vaticano II. Politicamente la scena è dominata dalla disputa senza mezzi termini tra il PCI di Palmiro Togliatti e una DC, ricca di contrasti, mentre si avvia con grande fatica verso il centro-sinistra. Da che parte sta don Milani? Lui è legato alla Chiesa che non intende abbandonare, ma chiede giustizia sociale, ridistribuzione delle ricchezze, difende i poveri in una "guerra" (sic) contro i ricchi. Chi porta avanti queste idee in quel periodo? La DC? Il PCI? I radicali?
Perché ad attaccarlo ripetutamente in modo forte e spesso crudele sono le autorità ecclesiastiche, primo tra tutti il cardinale di Firenze?
Cerco di rispondere a queste domande nella puntata, oltre a raccontare la storia di un uomo che ci ha lasciato scritti che andrebbero appesi a tutte le aule scolastiche della repubblica, essendo, dopo oltre mezzo secolo, più attuali che mai.
Perché ad attaccarlo ripetutamente in modo forte e spesso crudele sono le autorità ecclesiastiche, primo tra tutti il cardinale di Firenze?
Cerco di rispondere a queste domande nella puntata, oltre a raccontare la storia di un uomo che ci ha lasciato scritti che andrebbero appesi a tutte le aule scolastiche della repubblica, essendo, dopo oltre mezzo secolo, più attuali che mai.