Cari amici di Noncicredo, con agosto 2022 termina la messa in onda di questa trasmissione, che chiude i battenti, dopo 16 anni di onorata carriera.
Prima di spiegarvi il motivo di questo passo, vorrei soffermarmi brevemente sulla storia della trasmissione. Abbiamo iniziato molti anni fa, come emanazione di un gruppo meetup di Beppe Grillo, quando il comico genovese non si era ancora perso dietro sogni politici prima locali e poi nazionali.
All’epoca eravamo un piccolo gruppo, con Andrea Boaretto, attuale responsabile tecnico della radio e membro del CdA. Facevamo informazione sulle questioni italiane. Parlavamo delle scelte del governo, di quelle dell’amministrazione comunale, seguivamo i consigli comunali e ne riferivamo i punti essenziali. Un magazine settimanale fatto di cronaca e critica.
Prima di spiegarvi il motivo di questo passo, vorrei soffermarmi brevemente sulla storia della trasmissione. Abbiamo iniziato molti anni fa, come emanazione di un gruppo meetup di Beppe Grillo, quando il comico genovese non si era ancora perso dietro sogni politici prima locali e poi nazionali.
All’epoca eravamo un piccolo gruppo, con Andrea Boaretto, attuale responsabile tecnico della radio e membro del CdA. Facevamo informazione sulle questioni italiane. Parlavamo delle scelte del governo, di quelle dell’amministrazione comunale, seguivamo i consigli comunali e ne riferivamo i punti essenziali. Un magazine settimanale fatto di cronaca e critica.
Una volta terminata l’era Grillo, dal quale il distacco è avvenuto alle prime avvisaglie della sua entrata in politica, ci siamo messi in proprio, raccontando vicende che ci interessavano come alcune inchieste importanti. Ricordo ad esempio quella sul disastro della Moby Pince, o sugli armamenti del nostro esercito e così via. Piano piano tuttavia gli argomenti hanno riguardato sempre più frequentemente l’ambiente, perché avevamo capito, già allora, che su quello si sarebbe giocata la battaglia più dura e più importante per la sopravvivenza del genere umano su questo pianeta.
Quando sono rimasto da solo a condurre “Noncicredo” i temi scottanti sono stati la società dei consumi e il ruolo che i rifiuti hanno in essa. Abbiamo discusso una infinità di volte sulla questione dell’incenerimento, proprio mentre il comune di Padova stanziava 100 milioni per costruire una terza linea, contro la quale ho messo in campo molte energie e molto tempo della trasmissione. In quel periodo ho cercato di far capire che la questione dell’incenerimento dei rifiuti non era tanto da giudicare da un punto di vista medico, quanto sociale.
Lo stesso inquinamento prodotto dall’incenerimento lo troviamo, più o meno, in altre strutture produttive, soprattutto se gestite con una buona dose di leggerezza. Il problema, che ancora oggi non viene affrontato secondo me a sufficienza, rientra nella logica della società dei consumi. L’incenerimento distrugge materie prime che andranno comunque recuperate, per iniziare un nuovo processo di produzione inquinante che alla fine produrrà nuovi rifiuti per ricominciare da capo. Era, anche se in forma rudimentale, una proposta che portava all’economia circolare e poi alla blue economy, che ho spiegato diverse volte nei dettagli e con moltissimi esempi concreti.
Un altro argomento importante è stato quello sul nucleare, quando quei burloni di Berlusconi e soci volevano convincere gli italiani che costruire cinque centrali EPR, come quella di Flamanville in Normandia, avrebbe risolto i nostri problemi energetici. Mi sono battuto contro questa posizione, che ritengo, ancora oggi, assurda. Basta pensare che da allora (eravamo nel 2010) la tanto decantata centrale francese ancora non è entrata in funzione, triplicando i costi inizialmente previsti.
Negli anni mi sono occupato di vari argomenti, anche di vecchie questioni e scandali, come quelli legati allo IOR di Marcinkus e Carol Wojtyla, dello scandalo Lokheed, di quello del petrolio, e poi delle stragi italiane: Bologna, Ustica, Volpe 132, Alcamo Marina, e altre ancora. E i morti ammazzati, come Ilaria Alpi, Mauro De Mauro, Peppino Impastato e così via.
Infine ho seguito con attenzione l’attualità ambientale. Ad esempio il resoconto sulle COP, le conferenze delle parti organizzate dall’ONU ogni anno per radunare tutti i capi politici del mondo e decidere cosa fare. A giudicare dallo stato attuale del pianeta, le decisioni, anche le rarissime volte che ci sono state, non hanno prodotto niente di buono o, comunque, si sono impantanate in discussioni assurde producendo mosse troppo lente e tardive per incidere davvero sull’emergenza climatica. E oggi ne abbiamo ampia testimonianza.
Ho combattuto aspramente anche contro i mille tentativi di negare la situazione, sia che questo atteggiamento arrivasse da presunti scienziati, che da politici alla Trump o Bolsonaro. In ogni caso ho sempre risposto affidandomi a ricerche importanti, riportando i dati e le fonti dalle quali quei dati provenivano.
Insomma, pur essendo consapevole che ognuno ha il diritto di esprimere un’opinione propria, purché intelligente, credo che la mia onestà intellettuale non possa essere messa in discussione.
Nell’ultimo periodo di questa trasmissione mi trovo a raccontare sempre le stesse cose, anche se provengono da situazioni diverse, da ambienti diversi, da nazioni diverse. Le stesse cose che ripeto da una vita e le ripeto perché vedo attorno a me una colossale ignoranza dei problemi veri. E, per di più, un menefreghismo pericoloso.
Quindi mi chiedo che senso abbia continuare in questo modo. Per questo la trasmissione Noncicredo chiude oggi le sue trasmissioni.
Purtroppo, però, non vi libererete di me, perché ho tutte le intenzioni di continuare a stimolare le menti degli ascoltatori, pochi o tanti che siano. Intendo farlo con una serie molto varia e vasta di argomenti che raccontano ancora le questioni ambientali, ma slegate dall’attualità. Vi parlerò di reati ambientali, di chi li commette e chi permette di commetterli; vi parlerò dei grandi scandali del passato ma anche del presente; vi parlerò delle donne e degli uomini che si battono per tutelare un ambiente sottoposto ad ogni sorta di sevizie da parte dell’uomo.
E cominceremo subito, fin da oggi, ad entrare in questo nuovo mondo. Il titolo della trasmissione cambia. Da oggi è “Non sono stato io”, a significare che nessuno mai si prende le responsabilità che dovrebbe. Io e noi qui lo facciamo. Ci sarà una nuova sigla. Cercherò di essere presente in diretta il maggior numero di volte, lasciando, dalla prossima volta, a chi vorrà il tempo per intervenire sui temi trattati.
Prima di cominciare da zero, a settembre, vorrei ringraziare dal profondo del mio cuore tutti quelli che mi hanno seguito, molti dei quali purtroppo non ci sono più, e Radio Cooperativa per avermi permesso di usufruire delle strumentazioni e del tempo in questi lunghi 16 anni. Grazie davvero di cuore!